venerdì 17 ottobre 2014

CHIUDERE IL POLIGONO DI TORRE VENERI

“Chiudere il poligono di Torre Veneri, o almeno sospendere le esercitazioni in corso, finchè non sarà fatta piena luce sulla reale sistuazione di degrado ambientale”. Lo chiede l’Associazione Vittime Uranio, attraverso il suo legale Bruno Ciarmoli. “Finalmente, dopo anni di denunce, - continua Ciarmoli - qualche briciolo di verità viene a galla. I dati sulla presenza di piombo e rame tenuti nascosti fino ad ora, e forniti dallo stesso Esercito (al tempo stesso controllore e controllato) sono allarmanti, e potrebbero rappresentare solo la punta dell’Iceberg, dal momento che non sappiamo se la strumentazione in dotazione a chi ha effettuato i rilievi fosse idonea a rilevare tracce di sostanze ben più dannose come torio e uranio impoverito, e se tali sostanze siano mai state cercate”.

martedì 7 gennaio 2014

Uranio impoverito, ministero condannato anche in Appello. Dovrà risarcire militare

SAVONA - I giudici della sezione lavoro della Corte d'appello di Genova hanno confermato che il tumore alla pelle di cui si è ammalato un brigadiere dei carabinieri, G.L., durante la guerra del Kosovo, è da collegare all'uranio impoverito con cui erano realizzati i proiettili in uso alle forze di internazionali. Il ministero della Difesa è stato condannato a risarcirlo con 150 mila euro. I giudici hanno rigettato l'Appello presentato dal Ministero della Difesa contro la sentenza di primo grado che si era espressa in questi termini, mettendo in relazione la malattia con la partecipazione del militare alla missione militare nei Balcani.

martedì 4 giugno 2013

URANIO: ASS.VITTIME CHIEDE NUOVA COMMISSIONE INCHIESTA. LETTERA A PRESIDENTI DI CAMERA E SENATO E A CAPIGRUPPO

Istituire una nuova commissione parlamentare di inchiesta sull'uranio impoverito e sui numerosi casi di morte e malattia che hanno colpito il personale militare e civile impiegato nelle missioni all'estero e non. E' questa la richiesta che l'Associazione Vittime Uranio ha inviato, con una lettera, ai presidenti di Senato e Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini, e ai capigruppo. ''I risultati dell'ultima commissione - spiega il legale Bruno Ciarmoli - sono stati assolutamente deludenti, sotto molti punti di vista. Ancora oggi, ad esempio, non sappiamo nulla sulle reali dimensioni del fenomeno, che e' in continua e preoccupante evoluzione, anche se nessuno ne parla piu'. 

lunedì 6 maggio 2013

KOSOVO: CANCRO UCCIDE VETERANI PER URANIO RAID NATO DENUNCIATI OLTRE 100 MORTI IN TRE MESI IN REGIONE LESKOVAC

L'uranio impoverito contenuto nelle bombe sganciate dalla Nato durante i raid aerei contro la Serbia della primavera 1999 e' sott'accusa per l'impennata delle morti per cancro registrata nel sud del Paese ex jugoslavo. Come riferisce oggi il quotidiano Vecernje Novosti, negli ultimi tre mesi, nella regione meridionale serba di Leskovac, non lontana dal Kosovo, sono morti piu' di cento veterani delle guerre degli anni novanta nella ex Jugoslavia, in massima parte ex combattenti del conflitto armato in Kosovo. 

venerdì 15 marzo 2013

INCHIESTA RIMINI; NUOVO CASO TUMORE, ORA SONO CINQUE


Salgono a cinque i casi di militari malati di tumore dopo missioni all'estero elencati nel fascicolo d'indagine della Procura della Repubblica di Rimini relativo all'uso di proiettili all'uranio impoverito. Al sostituto procuratore Davide Ercolani, che ha avviato l'inchiesta per omicidio colposo e per l'articolo 117 del codice penale militare di pace, nel quale si ipotizza l'omessa esecuzione di un incarico, e' stato presentato l'esposto sul caso di un militare riminese di 34 anni con neoplasia ad un testicolo e metastasi addominali.

giovedì 7 marzo 2013

TORRE VENERI: QUINTO CASO DI MALATTIA

“Nuovo caso di malattia tra il personale militare che ha operato nel poligono di Torre Veneri in Puglia. Si tratta di XXX, della provincia di Lecce, che ha svolto il servizio militare nel poligono tra il 1996 e il 1997. Nel 2000 gli è stata diagnosticata una sclerosi multipla”. Lo rende noto Bruno Ciarmoli, legale dell’Associazione vittime uranio alla quale l’uomo si e’ rivolto per “capire se esiste una correlazione tra la malattia e la possibile contaminazione da metalli pesanti o altre sostanze”.