giovedì 24 febbraio 2011

Il fisico nucleare Evandro Lodi Rizzini: disponibile a svolgere delle indagini per verificare la presenza di materiale radioattivo

Già in un articolo apparso sul Corriere della Sera il 21 marzo 2001, cioè dieci anni fa, dissi che bisognava appurare in modo scientificamente sicuro la presenza di uranio in certe patologie e situazioni ambientali.

Peraltro, già il 31 marzo 1977, in occasione di una audizione della Commissione presieduta dall'On. Loris Fortuna, presente anche una giovane Emma Bonino, ebbi modo di illustrare quale e quanta attenzione si dovesse porre nel monitorare il territorio circostante la centrale elettronucleare di Caorso per valutare e quantificare la presenza di materiale fissile, uranio compreso.

Sono passati più di cento anni dall'assegnazione del premio Nobel al fisico E. Rutherford per la caratterizzazione della radiazione alfa emessa da materiali fissili. Non è difficile pensare che i fisici nucleari, a cui appartengo, non abbiano disimparato ciò che Rutherford ha iniziato a studiare ma abbiano mezzi e metodologie ancor più caratterizzanti la radioattività.

Avevo dato, e mantengo la mia disponibilità a valutare la presenza di nuclei di elementi radioattivi nelle situazioni che hanno così dolorosamente colpito civili e militari negli ultimi quindici anni.

Va detto in modo chiaro e netto che questo tipo di indagini-analisi va affidato a fisici nucleari che dispongono delle opportune conoscenze e tecnologie e non a persone che studiano altre situazioni ambientali come polveri sottili o inquinanti chimici.



Evandro Lodi Rizzini
Direttore Dipartimento Chimica e Fisica Università di Brescia
membro del CERN di Ginevra, Dipartimento Fisica delle particelle nucleari