giovedì 29 settembre 2011

PERDE TESTICOLO PER TUMORE, A MILITARE 1.300 EURO

Ad un militare impegnato negli anni scorsi anche in poligoni della Sardegna e' stato riconosciuto un indennizzo di 1.374 euro avendo perso per un tumore un testicolo. Lo ha reso noto Falco Accame, presidente dell'Associazione nazionale assistenza vittime arruolate nelle forze armate e famiglie dei caduti (Anavafaf), che ha denunciato anche altri casi di persone che si sono ammalate nei poligoni sardi.

Un addetto al poligono di Capo Frasca e' stato colpito da un tumore (seminoma) a un organo genitale, e gli e' stata riscontrata, inoltre, la presenza di un melanoma ad un arto e una osteonecrosi alla testa del femore. Mentre un altro caso riguarda un militare della provincia di Roma che ha operato nei poligoni sardi di Capo S. Lorenzo (Salto di Quirra) e Capo Teulada con l'incarico di ''sorveglianza al munizionamento del poligono'' e ha partecipato alle missioni di pace ''Joint Guardian'', svolgendo attivita' nelle vie di comunicazione fra la Bosnia e l'Albania (zona di frontiera colpita da armi all'uranio impoverito), e a cui e' stata riconosciuta la causa di servizio: ha ricevuto un indennizzo di 1.374 euro avendo perso un testicolo per aver contratto un tumore ''misto'' bifocale con impianto di una protesi.

''Quest'ultimo militare - ha sottolineato Accame - precisa che non ha potuto ottenere informazioni su cio' che e' dovuto in relazione al riconoscimento della 7/a cat. A e non ha saputo quindi quali aiuti e quali domande puo' fare. Il caso pone all'attenzione il problema dei riconoscimenti per 'i nostri ragazzi' colpiti da gravi infortuni.'

venerdì 16 settembre 2011

La Commissione di inchiesta convochi i servizi segreti

Il Presidente dell’Anavafaf ha chiesto al Presidente della Commissione Uranio Impoverito, Senatore R.G. Costa, di “audire” i responsabili dei Servizi Segreti in Somalia (ma anche in altre zone di operazioni riguardanti le operazioni di pace). Per la Somalia ha chiesto in particolare di “audire” i Comandanti Generale Carmine Fiore e Bruno Loi.

Numerosi militari hanno visto in Somalia (ma anche in altre successive operazioni) i militari Usa operare avendo adottando misure di protezione come tute, maschere, occhiali, mentre essi operavano senza alcuna misura di protezione. Se di questa situazione anomala si sono accorti dei semplici soldati (che ne hanno informato i superiori per le vie gerarchiche) è da ritenersi, a maggior ragione, che della presenza si sarebbero dovuti accorgere i Servizi Segreti operanti nella zona.

C’è anche da chiedersi se gli Usa hanno informato (come ovviamente doveroso) i nostri Comandi della presenza di armamenti all’uranio impoverito e della necessità conseguente di adottare misure di protezione. Già nelle due Commissioni Senatoriali precedenti non sono stati auditi né i responsabili dei Servizi né i Comandanti delle aree operative. In passato anche il Senatore Felice Casson (vedi comunicato APC del 6.12.07 dal titolo “Casson: ascoltare tutti i capi del Sismi dal 96 al 2006)” aveva auspicato questa audizione che però dovrebbe riguardare anche le operazioni del 92-94 (Somalia). E’ inaccettabile che non siano stati sentiti coloro che sono stati responsabili delle operazioni nelle quali i nostri soldati non hanno potuto adottare le necessarie misure per la protezione della salute.

Falco Accame

sabato 3 settembre 2011

Il caos sui risarcimenti e il rischio concreto di perdere i fondi assegnati alle vittime

La proposta della senatrice Poli Bortone cerca di trovare un “rimedio d’emergenza” (magari temporaneo) alla situazione veramente caotica dei risarcimenti così come si evince dalle ultime audizioni presso la Commissione Uranio.

Di recente, finalmente (e ci sono voluti 15 anni), il Ministero della Difesa (Previmil) e il Comitato di Verifica per la cause di servizio, dipendente dal Ministero dell’Economia, hanno dovuto riconoscere il gravissimo errore di aver negato i risarcimenti basandosi sul presupposto che dovesse esistere un nesso causale di CERTEZZA tra tumori e esposizione all’uranio impoverito, quando nell’ambito della giustizia civile sono stati riconosciuti, praticamente “da sempre”, risarcimenti in caso di tumori generati da radiazioni, sulla base della esistenza di un nesso di CONGRUA PROBABILITA’.

E’ successo insomma che in centinaia di casi i risarcimenti sono stati negati sulla base di una errata interpretazione del nesso di causalità. Ora dunque dovranno essere riesaminati tutti i suddetti casi di errato diniego ai risarcimenti. Inoltre avendo accettato, in modo del tutto illegale a parere dello scrivente, di ripartire la somma disponibile tra tutti gli aventi diritto (dimenticandosi che delle somme per i risarcimenti ad esempio 200.000 euro per la “speciale elargizione” previsti per legge) esige che siano noti tutti i nomi degli aventi diritto prima di poter procedere alla ripartizione.

Inoltre sono state avanzate un elevato numero di contestazioni per inadempimenti riguardanti la Legge 308/81 e il DPR 243/07. Sembra dunque assai improbabile che entro l’anno possa essere risolto il contenzioso ed è quindi probabile che la cifra stanziata per i risarcimenti vada persa. La proposta della senatrice Poli Bortone può alleviare qualche caso particolarmente grave. Qualora i risarcimenti, oggi bloccati, vengano concessi potrà essere sempre possibile decurtare le “compensazioni Bortone”dalla cifra complessiva.

Falco Accame

venerdì 2 settembre 2011

POLI BORTONE SCRIVE A COSTA, SOSTENERE EMENDAMENTO A FAVORE VITTIME

Un invito al senatore Rosario Giorgio Costa, presidente della Commissione di inchiesta sull’uranio impoverito, a convergere sull’emendamento alla manovra finanziaria relativo al riconoscimento di un contributo speciale per militari e civili morti o malati per possibile contaminazione da uranio impoverito.

Lo fa la senatrice Adriana Poli Bortone, presidente di Io Sud, all’indomani delle nuove denunce di militari malati nel leccese.Adriana Poli Bortone ha per questo scritto a Costa. “Approfittiamo di questa manovra finanziaria – dice la Poli - per convergere su questo obiettivo, riconoscendo i diritti di quei giovani che tanto hanno dato per affermare il valore della democrazia in Italia e nel mondo. Riconoscendo a Costa esperienza e sensibilità, siamo certi che vorrà prendere a cuore questa situazione e che farà di tutto per non far perdere 24 milioni di euro stanziati a suo tempo per risarcire le vittime”.

giovedì 1 settembre 2011

Ancora morti e malati. E i fondi della finanziaria 2008 sono a rischio

Ancora morti e malati per possibile contaminazione da uranio impoverito. Li denunciano l’Associazione Vittime Uranio e l’Associazione ruolo d’onore Carlo Calcagni.

Due i nuovi casi di malattia che riguardano altrettanti militari dell’Esercito della provincia di Lecce, di 24 e 28 anni. Entrambi stanno combattendo con il cancro in seguito al rientro da alcune missioni nei Balcani. Sono state, da tempo, inoltrate le richieste per il riconoscimento della causa di servizio, ma ad oggi ancora nessun esito.

Come aspetta ancora una risposta la famiglia di un maresciallo dei carabinieri, sempre della provincia di Lecce, deceduto circa un anno fa a causa di un cancro. L’uomo era stato in missione in Bosnia. I familiari non hanno voluto denunciare pubblicamente l’accaduto, ma ora pretendono giustizia.

Tutto questo mentre si fa sempre più tortuoso il percorso per l’ottenimento dei benefici previsti dal Dpr 37/2009 e si rischia concretamente di perdere oltre 24 milioni sui 30 che la legge finanziaria del 2008 aveva destinato alle vittime. Questo per l’eccessiva burocrazia degli apparati della Difesa. Per facilitare una minima forma di assistenza la senatrice di Io Sud Adriana Poli Bortone ha presentato un emendamento alla manovra finanziaria. Le associazioni hanno fatto perciò un appello ai parlamentari, invitandoli a sostenere l’emendamento.

F.P.